Post

Immagine
Il tesoro di Alarico  in Calabria?   Un valore stimato di 275 miliardi di euro è quello atteso dal ritrovamento del tesoro di Alarico, re dei Goti, che secondo alcune fonti storiche ma anche leggende, dovrebbe trovarsi nella città di Cosenza, dove il sovrano sarebbe morto attorno al 410 a.C. Le fonti storiche più  accreditate sono quelle dello storico Jordanes, in base a quanto studiato e tradotto dagli scritti di Cassiodoro tra il 450 e 470 a.C. E' tutto pronto perchè le indagini scientifiche possano partire, seppure inizialmente "impantanate" tra lungaggini burocratiche. Alarico sarebbe stato sepolto con il suo cavallo e con molte ricchezze (oro, argento, monili e gioielli) nell'alveo del fiume Busento. Tali ricchezze sarebbero quelle derivate dallo storico "Sacco di Roma"avvenuto tra il 408 e il 410 a.C.  Si narra addirittura che, tra i tanti oggetti preziosi, possa giacere con lui la famosa "MENORAH", il candelabro a sette bracci, s...
Immagine
Tesori nascosti Il Convento dei frati cappuccini E' sorprendente come passeggiando subito dietro l'uscio di casa si possano scorgere piccoli tesori nascosti, lasciati  ahimè all'incuria ed in totale stato di abbandono. Si scorge su una piccola collina alla spalle dell' abitato di Puccianiello, Caserta, qualcosa che attira la mia attenzione.Mi avvicino il più possibile, muovendomi tra cumuli di immondizia di ogni genere e attraverso a piedi una stradina di campagna che si snoda tra uliveti e case abitate fintanto che non mi accorgo di trovarmi in una proprietà privata. Riesco a fare qualche foto e credo che la struttura, che tanto mi incuriosiva, sia un antico convento.  Delle mura con l'immagine di san Francesco d'Assisi e sembrerebbe, la Madonna dell'Assunta, anche se devastata. Una piccola chiesetta abbandonata, un orto-giardino e qualcosa che somiglia proprio ad una serie di celle, quelle proprio tipiche dei conventi. Torno a casa e cerco...
Immagine
Pompei, un mito senza tempo. Nella prima lettera di Plinio il Giovane, si racconta che suo zio, mentre era in procinto di partire per vedere lo straordinario fenomeno eruttivo più da vicino, riceve un biglietto da Rectina, spaventata dal pericolo che la minacciava, essendo la sua villa posta ai piedi  del monte e non vi era scampo per lei, supplicava di essere salvata dall'imminente minaccia. La villa di Rectina si trovava nei pressi di alcune torri che in epoca romana servivano da segnalatori luminosi con cui l' Impertore Tiberio durante le sue permanenze a Capri rimaneva in contatto con Roma. Essendo il marito di Rectina, Sesto Lucilio Basso, capo della flotta orientale romana, utilizzò senza problemi la linea semaforica della marina per inoltrare la sua richiesta di aiuto. Plinio il Vecchio, già in viaggio su una "liburna" (nave leggera), e che ricevuta il messaggio ordina di salpare con grosse navi da guerra per portare soccorso a Reactina ma anche agli altri...